Il degrassatore

Il degrassatore, un elemento fondamentale nei sistemi di scarico domestico e nelle attività commerciali di lavorazione alimentare e di ristorazione. Nel tempo si è andata sempre più perfezionando la progettazione e l’esecuzione di impianti di scarico fognario, che convogliano i reflui carichi della frazione organica verso il collettore pubblico stradale. Sempre più spesso le Aziende che si occupano di spurgo degli impianti fognari vengono interpellate per disotturare e pulire le reti di scarico private mediante sonde funzionanti con acqua ad alta pressione, con le tubazioni occluse principalmente da residui di detersivi, oli e grassi alimentari solidificati e stratificati sulle pareti interne della condotta. Alcuni degli impianti di scarico di ultima generazione, al fine di evitare inutili e spiacevoli occlusioni, in fase di progettazione prevedono l’applicazione di un degrassatore che permetta di separare il rifiuto solido da quello liquido sulla base del principio gravitazionale, ovvero per la differenza di densità, il degrassatore consente di separare i rifiuti solidi pesanti e quelli leggeri in sospensione nel fluido di convogliamento (acqua), consentendo di mantenere le tubazioni più pulite rispetto ad un impianto classico (impianto a scarico misto) ed evitando così inutili sprechi di denaro per interventi in emergenza con conseguenti danni accessori dovuti ad allagamenti dei locali. Ovviamente ciò non costituisce l’uovo di colombo, perché con l’applicazione di un degrassatore, non si annulla il programma periodico manutentivo, ma per lo meno consente di non incorrere in spiacevoli disagi nei momenti meno opportuni; infatti se il dimensionamento del degrassatore viene opportunamente calcolato, il programma manutentivo rientra in una sola volta l’anno. Ricapitolando, il processo di degrassazione delle acque di scarico (reflui provenienti da scarichi di cucina e acque saponose), è in realtà un pretrattamento fisico di separazione di tutte le sostanze insolubili in acqua, generato in una vasca di calmierazione nella quale le sostanze che possiedono un peso specifico inferiore ed una densità differente dall’acqua, si separano per risalita (flottazione), mentre le sostanze con un peso specifico superiore si depositano sul fondo, per effetto della riduzione di velocità del flusso in entrata. Oltre ai grassi e agli oli di cucina scaricati in fognatura, vi sono altre sostanze aventi proprietà di elevato potere ostruente per le condotte, ed il loro utilizzo va di pari passo con il consumo dei generi alimentari, ovvero i detersivi o detergenti (tensioattivi) i quali creano schiume dense di materiale galleggiante e che generalmente causano la form0azione di incrostazioni solide putrescibili nelle reti di scarico, rendendo difficoltosa l’ossigenazione delle acque e risultando deleterie per i sistemi di trattamento biologico, quali ad esempio le fosse settiche. E’ per questo motivo infatti, che negli impianti di scarico fognario eseguiti a regola d’arte (sia di civili abitazioni che di attività commerciali inerenti la ristorazione), si prevede di convogliare all’interno del degrassatore tutti gli scarichi definiti saponosi (cucine, lavastoviglie, lavatrici, bidet, lavandini, docce, vasche da bagno, scarichi di bollitori e altre attrezzature industriali da ristorazione). Il rendimento ottimale di un degrassatore lo si ha quando il tempo di stazionamento delle acque reflue al suo interno è superiore a 3/4 minuti relativamente alla portata massima e al volume reale, ovviamente il tutto in condizioni di normalità e con un efficiente programma di manutenzione periodica. Per volume reale si intende il volume realmente disponibile e lo si calcola sottraendo dal volume totale il volume dei depositi in sospensione sommati al volume di quelli depositati sul fondo; ciò garantisce tempi di residenza valutati sulla portata media giornaliera superiori a 15 minuti. L’impianto fognario, correttamente mantenuto, consente di trattare il liquame in conformità con quanto indicato dal decreto legislativo n° 152/06 e nella fattispecie i degrassatori rientrano nella certificazione sulla base della norma UNI-EN 1825-1. In sintesi, è non solo importante ma necessario, prevedere interventi di spurgo programmati volti a rimuovere gli accumuli di materiale organico in sospensione e depositato sul fondo, che sottraggono volume utile al passaggio dell’acqua e provocano la riduzione del tempo di ritenzione e il calo del rendimento dell’impianto. Infatti, una eccessiva presenza di fanghi nel degrassatore può provocare sviluppo di condizioni settiche con rilascio di emissioni maleodoranti, in particolare nel periodo estivo. Per quanto sopra citato, si consiglia di contattare Aziende specializzate di settore quali la SATO SERVICE s.r.l. in modo da provvedere alla rimozione delle sedimentazioni nonché al lavaggio idrodinamico della patina organica che aderisce alla superficie della vasca, con particolare attenzione ai depositi che ostruiscono le tubazioni di ingresso ed uscita del liquame.

 

Scritta il 20/01/2019